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Conoscere i vantaggi del "soggiorno minimo"


17/07/2023 Stefania Spoltore


I periodi di soggiorno all’interno di una struttura ricettiva possono variare in base a diversi fattori che incidono sulla decisione del cliente sul periodo di permanenza da passare all’interno della struttura.


Gran parte delle strutture ricettive, però, richiedono un periodo minimo di permanenza di una stanza in fase di prenotazione, chiamato “soggiorno minimo” o “minimum stay” e può essere di due o tre notti in base al periodo di riferimento (fine settimana, alta stagione, bassa stagione e così via).


Qui di seguito andremo ad analizzare nel dettaglio il funzionamento del soggiorno minimo e degli esempi reali tenendo conto diverse tipologie di strutture. 



Quando utilizzare e come funziona il soggiorno minimo


Il funzionamento del soggiorno minimo tiene conto di ciascuna notte inserita all’interno della prenotazione e per essere stabilito automaticamente il software di booking prende in analisi il valore più alto di soggiorno minimo applicato assieme a tutte le date prenotate e controlla se il minimum stay è superiore o meno alla durata della prenotazione inserita dal cliente.


Cosa significa? Per ciascun giorno di prenotazione il sistema analizza e applica un valore relativo al soggiorno minimo e calcola l’effettiva validità della prenotazione. Si tratta di uno strumento fondamentale per incrementare i profitti della struttura e migliorare al tempo stesso la guest experience: imporre un soggiorno minimo di 2 notti può ridurre i costi operativi della struttura e di conseguenza i costi del cliente legati alla pulizia della stanza.


La giusta politica del soggiorno minimo è altamente funzionale quando viene definita in base al tipo di struttura, agli obiettivi da voler raggiungere ed è strettamente correlata alla posizione: un hotel situato al centro di Milano richiede tendenzialmente un soggiorno minimo di 3 notti, permettendo così al cliente di vivere meglio la propria vacanza in città. Un business hotel, invece, non richiede soggiorno minimo in assenza di grandi eventi all’interno della struttura.


Quando utilizzare il minimum stay 


Questo strumento può essere utilizzato dagli albergatori come supporto per ottimizzare l’occupazione delle camere in un determinato periodo, come ad esempio in alta stagione, e di conseguenza per ottimizzare la generazione di revenue. 


Lo strumento è quindi utile in fase di stagionalità e quando si lavora per eventi, ma anche le strutture che vogliono determinare soggiorni di una sola notte e programmare il cambio di biancheria. 


Il minimum stay si utilizza, infine, anche come strumento di marketing per invogliare gli ospiti a soggiornare per un periodo di tempo più lungo, ottenendo incentivi come tariffe speciali e scontistiche esclusive.

 

Vantaggi e svantaggi del soggiorno minimo


  • Massimizzare la redditività;

  • Garantire un’occupazione completa in alta stagione;

  • Stimola le prenotazioni in bassa stagione;

  • Garantisce la disponibilità delle stanze in presenza di eventi e conferenze in struttura o in loco; 

  • Riduce l’overbooking;

  • Aiuta a migliorare la gestione delle stanze.


Possiamo definire il minimum stay come una scelta strategica da effettuare con molta attenzione per non deludere i clienti e per non commettere errori che si riversano sulla visibilità della struttura. 


Grazie al Booking Engine di Appho puoi gestire direttamente sul sito web il valore del soggiorno minimo e vendere le camere senza intermediari o commissioni, riducendo così i costi per il cliente e per la struttura stessa. 


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